Il racconto di un viaggio, attraverso la Sicilia medievale, compiuto da Al- Idrîsî, il geografo e viaggiatore arabo chiamato, nel 1138, alla corte normanna, da Ruggero II, con l'incarico di compilare un'opera geografica contenente anche la descrizione dei paesi del mondo allora conosciuti. Un viaggio in un regno caratterizzato dalla convivenza di tutte le fedi, razze e lingue, in cui il rapporto tra arabi e normanni è stato uno dei più grandi esempi di convivenza e di integrazione. Al- Idrîsî è un uomo colto, grande conoscitore delle erbe e delle loro proprietà, la cui curiosità intellettuale resta costantemente accesa ed è sempre impaziente di intraprendere nuovi viaggi. Nella primavera dell'anno 1142 il geografo percorre un itinerario attraverso la Sicilia, affrontando gli inconvenienti del viaggio per la scomodità o addirittura la mancanza di strade e di alloggi. Alla veritiera descrizione dei luoghi che Idrîsî ha visitato si sovrappone la trama del romanzo dove il protagonista fa diversi incontri ed esperienze, osservando la vita quotidiana con occhi acuti e condividendo tutte le sue emozioni, compresa la soluzione di alcuni delitti, con il fedele servitore Azim. Giunge infine a Palermo alla corte del Re e alla magnifica reggia di Maredolce, "la Fawara". Pronto a ripartire per un nuovo incarico, una nuova avventura.