Meglio dimenticare il logoro cerimoniale che accompagna gli anniversari e le ricorrenze: a sessant'anni dall'uscita nelle sale cinematografiche de «Il Gattopardo» di Luchino Visconti, questo volume ha i contorni di una pacifica insurrezione, confrontandosi con la penna dell'autore del romanzo Giuseppe Tomasi di Lampedusa e svelando il nesso tra il film, la pittura, la musica, il teatro e, soprattutto, l'annosa stereotipia sociale di derivazione lampedusiana, ossia la distorsione mediatica che talvolta ha fuorviato l'idea stessa della Sicilia. Il film capolavoro della Titanus conserva intatto il suo fascino magnificato in tutto il mondo ed il libro indica un angolo di visuale inedito, alternativo e moderno: «Il Gattopardo» è visto dal Sud, stavolta. L'opera stimola un'analisi più aderente alla realtà moderna, svincolata da preconcetti che partono dall'indiscusso valore del film e del romanzo, ma andando oltre qualunque lettura sbrigativa e manierata.