Da sempre gatti e libri sono andati piuttosto d'accordo, da sempre il gatto ha avuto e ha influenza sull'animo umano: un animale affettuoso eppure indipendente, capace di infondere amore e compagnia, ma spesso distaccato e opportunista. Questa sua enigmatica duplicità lo ha reso protagonista delle pagine di molti libri, delle storie di numerosi grandi narratori. I gatti, dunque, adorano i libri e sono molto amati dagli scrittori. «I gatti creano l'illusione di metterti in contatto con il mondo di sotto, il mondo dell'inconscio, dell'intangibile» dice Nicola Lagioia, «e il rapporto che si crea tra lo scrittore e la propria scrittura non è distante dal rapporto tra lo scrittore e il proprio gatto, perché anche la scrittura non è facilmente addomesticabile.» Tra i poeti, in virtù delle numerose poesie che ai gatti ha dedicato, Charles Baudelaire è forse il primo a venire in mente: in verità il gatto è protagonista delle poesie dei più grandi poeti della letteratura mondiale. In effetti non si possono non citare, tra i francesi, Michel de Montaigne, Victor Hugo, Alexandre Dumas, Émile Zola, Guy de Maupassant, Théophile Gautier, Pierre Loti, Jules Renard, Colette, Apollinaire, Rostand. Ma il catalogo degli scrittori che hanno dedicato ai propri gatti un loro testo si estende e si arricchisce con Yeats, Eliot, Burroughs, Bohumil Hrabal Doris Lessing, Neruda, Jun'ichiro, Tanizaki e, tra gli italiani, Giorgio Manganelli, Alberto Bevilacqua, Gina Lagorio, Emilio Cecchi, Elsa Morante, Elémire Zolla. In questo volume si potranno leggere numerose poesie che alcuni tra i maggiori poeti della letteratura mondiale hanno dedicato all'amico felino. Tutte le voci internazionali sono presentate con testo originale a fronte. Molte traduzioni sono state effettuate dal curatore dell'antologia, altre sono state riproposte dai repertori nei quali le opere sono state individuate, che spesso non riportavano il nome del traduttore. Anche per queste poesie, per quanto possibile, si è provveduto a rivedere e ammodernare la traduzione.