"Luigi Cina Bonizzoni fu un grande tattico e fu un allenatore umanista. Uomo tutto d'un pezzo, di rarissimo sapere e sensibilità. Quando andavi a trovare il Cina nella sua casa ossonese ed entravi nel suo sancta sanctorum, un'autentica Wunderkammer, ti perdevi in un mondo di meraviglie e sorprese: un lembo incorniciato della maglia di Giovanni Ferrari, bicampione del mondo 1934 e 1938; una lettera autografa del succitato Baloncieri, che con piglio da benevolo maestro (Adolfo era un classe 1897!) esortava il giovane Luigi a non demordere, a essere se stesso; foto in bianco e nero e i tanti libri, le memorie di una vita feconda, pulita, appassionata. Queste pagine ci parlano di te, del mondo che vivesti e che abbiamo ereditato, sperando di farne buon uso, romantico omaggio al gioco che i bambini praticano a ogni latitudine: anche nelle favelas o sulla rossa sabbia africana o sul duro asfalto di strada. Un gioco per crescere, per capire, per illuminare per quanto consentitogli, educandoci al bene, al bello, al rispetto." (Dalla postfazione di Alberto Figliolia) Con un testo di Massimiliano Castellani.