Il libro nasce dal confronto con gli insegnanti, dall'analisi di casi da loro proposti, dall'osservazione sviluppata insieme su modalità inconsapevoli che condizionano la comunicazione e si rivelano disfunzionali. Siamo parte di una cultura che separa mente e corpo, che riduce la relazione alla visione dell'efficientismo, che rifugge la complessità, che sviluppa ipertrofia cognitiva e analfabetismo emotivo. Condizioni che agiscono in noi e contribuiscono a frustrazione e malessere. Possiamo riscoprire l'importanza della consapevolezza, dell'autenticità, della congruità; della concretezza di sensazioni ed emozioni come sostanza della comunicazione e della relazione, in un percorso di ricerca personale di auto-osservazione e di auto-ascolto, basato sul piacere di affermare il frutto intero della nostra identità. Perché l'aula sia lo spazio dove l'allievo, mentre si relaziona con l'insegnante, con i coetanei e le discipline di studio, faccia esperienza di sé, scopra le proprie qualità e abbia desiderio di usarle consapevolmente, dentro e fuori la scuola.