Operando una certa calibratura tra la prospettiva "storica" e quella "speculativa" a riguardo dei tre monoteismi, oggi parimenti chiamati - in Occidente - al confronto con le "ragioni" della laicità in un'epoca ormai post-secolare, l'articolazione dei contributi qui raccolti mira ad analizzare come la filosofia si è occupata della religione e delle religioni, all'interno della tradizione cristiana, di quella islamica e di quella ebraica, tra passato e presente. Del resto, se la laicità può essere intesa come uso pubblico della ragione in un contesto sociale "plurale" e "pluralistico", allora si può anche ipotizzare la possibilità di un filosofare per le religioni, finalizzato a individuare uno strumentario di categorie e di termini in grado di far dialogare le religioni sulla base del logos inteso come il trascendentale della condizione umana. Il filosofare per le religioni, in tal senso, può forse essere un contributo "laico" alla buona riuscita del dialogo interreligioso.