Il titolo di questa silloge di aforismi, "Il ficodindia", per la verità abbastanza curioso, deriva da una considerazione dell'autore secondo la quale «l'aforisma è come un ficodindia: lo sprovveduto si punge le dita, l'uomo accorto coglie la polpa». Alcuni temi-chiave attraversano la raccolta, possiamo individuare ad esempio la filosofia e l'arte, la politica e la religione, ma anche temi di più schietta quotidianità. Tutta questa sostanza si concretizza in una silloge che contiene una notevole varietà di stili e approcci, troviamo infatti in queste pagine pensieri brevi, segnatamente autoironici, un po' stravaganti, ovvero nonsense in chiave giocosa che sconfinano nel surreale; ma anche altre varianti della forma breve: definizioni e pensieri con valore aforistico, paradossi, "greguerías", metaforismi, detti e modi di dire con note umoristiche... Una polpa ricca e nutriente, dunque, per questo ficodindia le cui spine non stanno lì per ferire ma per sollecitare, pungolare, persino penetrare la consapevolezza di ognuno di noi.