Ortigia, anni '20. Currò, figlio del fabbro, vive la sua infanzia alla periferia del Regno d'Italia, fra bellezza e miseria, provincialismo e gloria. Da bambino assiste alla visita in città del re Vittorio Emanuele III, e respira la sempre più soffocante attività di indottrinamento fascista. Sullo sfondo, la radio e i giornali riportano l'eco pomposa delle campagne d'Africa e la retorica mussoliniana. Allo scoppio della II guerra mondiale, si imbarca sull'incrociatore Duca degli Abruzzi, viene fatto prigioniero dai tedeschi, ma riesce a fuggire e ad unirsi ai partigiani. Un romanzo di formazione che, attraverso la storia di un uomo, racconta la Storia di un intero Paese, un'Italia dilaniata dal conflitto bellico e in balia di una politica insensata.