È martedì 20 marzo 2020. Renato è un invisibile, un vagabondo senza tetto per le vie del suo quartiere svuotate dalla pandemia. Da vent'anni ha abbandonato la casa in cui ha vissuto a Tor Marancia, da vent'anni il suo passato lo perseguita, ma non è facile per lui trovare il filo rosso che gli permetta di ricomporre in un disegno sensato i rottami di una vita fallita. La gente se ne sta asserragliata tra le mura domestiche nel terrore del contagio e dei divieti, ma Renato condivide ben poco del comune sentire. Continua a sbattersi nel quartiere della semiperiferia romana dove è nato. Nel corso degli anni la zona si è riqualificata anche grazie alla costruzione di palazzetti destinati alla media borghesia, ma all'interno vibra ancora il vecchio cuore delle case popolari trascinate nel processo di abbellimento che vorrebbe nobilitarne le origini.