Gustav Meyrink, noto al grande pubblico come autore di "romanzi da incubo" - fra cui celebre è II Golem - è considerato uno dei più grandi scrittori moderni di scienze esoteriche. Ne è un esempio questo libro che trae ispirazione da una dottrina taoista. Allo scrittore va quindi il merito di aver reso note singolari credenze: le opere taoiste parlano infatti di "trasformazioni" come mezzi per raggiungere il più alto scopo della sublimazione alchimica. Così la "soluzione del cadavere" indica lo stato in cui la forma di un "dipartito" (di chi cioè ha dissolto il suo corpo fisico) diviene invisibile, mentre l'adepto consegue l'immortalità. Altrettanto dicasi della "soluzione della spada", ciò che resta nella bara, per una misteriosa alchimia, al posto del cadavere. Questi gli enigmatici segreti che le leggende del "Tao" nell'Estremo Oriente espongono in modo oscuro e fantasioso, e che divengono, per il nostro autore, temi di una narrazione affascinante.