Il boia si avvicinò alla loggia che dava sulla piazza, si sporse, e brandì verso l'alto la lama insanguinata. "Vardè tuti, che l'è stada fata giustissia del traditor" gridò. La folla assiepata sotto non si agitò, trattenne il fiato, non urlò per la gioia che pure sentiva urgerle dentro. Senza fretta, a capo chino, poco dopo riprese anzi la strada di casa, augurandosi di potere dimenticare presto l'agire vergognoso del Doge.