È narrata la lotta che si svolgeva intorno al 1870 fra il governo zarista e i movimenti rivoluzionari. Nella prima parte è rappresentata la tragica fine di un giovane rivoluzionario che muore sulla forca senza né terrore, né rimpianto, anzi con gioia, perché i fini ultraterreni della vita gli vengono rivelati. Nella seconda parte è narrata la fine, anch'essa tragica, di un vecchio rivoluzionario dal carattere tenace, che avendo sacrificato tutto all'ideale politico, avendo sofferto lunghi anni di terribile segregazione in carcere, disperato si suicida quando si accorge che tutto ciò in cui ha fermamente creduto, per cui ha sofferto tanto, è oggetto di critica, di derisione e di disprezzo da parte della nuova generazione di rivoluzionari.