Come la Democrazia Cristiana ha inventato il nuovo sistema delle partecipazioni statali e come lo ha portato al disastro attuale: un'analisi stringata condotta su basi storiche, giuridiche ed economiche, nel periodo che va dai dopoguerra ai primi anni '70. L'ampliamento e la trasformazione del sistema di gestione degli interessi industriali dello stato vengono ricostruiti partendo da quelle dimenticate premesse teoriche che si trovano nel "Codice di Camaldoli" (1943-45). In esse l'intelligenza cattolica aveva teorizzato la politica d'intervento dello stato in economia, che sarà recepita anche nella costituzione repubblicana. L'applicazione di quei principi - attraverso la nazionalizzazione delle fonti di energia petrolifera (ENI) e la pratica su vasta scala (EFIM) di interventi industriali a sostegno dell'occupazione, di industrie disastrate e per altre finalità - da un lato ha generato ingenti perdite (i cosiddetti "oneri impropri"), ma dall'altro ha costituito un modo tutto italiano di fronteggiare situazioni di crisi, fornendo una solida base al sistema di consenso democristiano. Un libro assai documentato, scritto in forma agile e brillante. In appendice: il "Codice di Camaldoli", le norme sull'IRI, l'ENI, il FIM, l'EFIM e le direttive della CEE.