Sopravvivrà il diritto alla rivoluzione digitale? E quale sarà l'impatto tra l'affermazione inesorabile dell'intelligenza artificiale e la cultura giuridica? Riuscirà l'algoritmo a sostituire il ragionamento giuridico umano? Nel rapporto, apparentemente conflittuale, e nel confronto continuo tra diritto e Informatica regole giuridiche e regole tecniche nascono, si affermano, convivono e si contrappongono nella società "digitale", al cui interno ruoli e funzioni sembrano attenuare e ridimensionare sempre di più, e persino confondere, le tradizionali categorie e responsabilità di ordine giuridico. Le difficoltà proprie di una regolamentazione tendenzialmente universale si sommano alle difficoltà di concepire un quadro condiviso di valori e principi comprensibile ed efficace. Partendo dalla nozione unificante del diritto come strumento "ergonomico" essenziale di risoluzione dei conflitti e di confronto sociale e analizzando la proiezione filosofica propria di ogni strumento giuridico nel suo evolversi verso l'innovazione, il volume offre una prospettiva nuova di ricostruzione sistematica sulle comuni radici per due discipline, quella giuridica e quella Informatica, solo apparentemente distanti, che invece potrebbero essere considerate molto più vicine e in continua e reciproca interazione, in un ambito sempre più globale.