In questo lavoro si è cercato di analizzare le decisioni giuridiche discrezionali e le ragioni del loro diffondersi al tempo della "seconda modernità", cioè nella società caratterizzata dalla centralità delle scelte, sia nelle azioni individuali sia in quelle collettive. L'ipotesi che si intende vagliare è se il diritto della seconda modernità possa esaltare gli elementi di autocoscienza e responsabilità sia dei destinatari delle norme che dei decisori e conduca ad atteggiamenti critici, autonomi e attivi dei cittadini, per i quali - come scrisse Don Lorenzo Milani - l'obbedienza non è più una virtù, ma una conquista.