La diffusione dei nuovi spazi tecnologici di comunicazione (social network, chat, etc.) determina, nella materia del diritto del lavoro, la necessità per il giurista di esaminare i tradizionali istituti giuslavoristici, riscoprendo limiti ed interazioni prima poco valorizzati. In quest'ottica si colloca il diritto di critica (anche sindacale) svolto nell'ambito dei nuovi spazi tecnologici di comunicazione ("chiusi" o "aperti") rispetto ai quali si rende necessario comprendere se - e quale rilevanza - possano assumere la natura e le caratteristiche dello spazio "virtuale" in cui interviene l'esternazione critica. Il decadimento del linguaggio nell'ambito dei moderni spazi di comunicazione pone, poi, una riflessione (non solo sociale ma anche giuridica) in merito alla possibile dilatazione, per via di un diffuso decadimento dei costumi, del perimetro del limite di continenza formale. Da ultimo, i nuovi spazi tecnologici di comunicazione determinano la necessità, nell'ambito della disciplina giuslavoristica, di individuare i limiti di intromissione eventualmente esistenti per il datore di lavoro, in una logica di generale ripensamento "adeguatore" della tradizionale cassetta degli attrezzi del diritto del lavoro