L'Officina offre una rassegna delle principali questioni e soluzioni interpretative emerse ad un anno dall'entrata in vigore del Decreto trasparenza (d.lgs. n. 104/2022), alla luce delle sue recenti modifiche, operate, da ultimo, dal Decreto lavoro (d.l. n. 48/2023, conv., con modificazioni, in l. n. 85/2023). Si esamina la portata delle rilevanti innovazioni in materia di diritti alla trasparenza sul rapporto di lavoro nell'ordinamento italiano seguite al recepimento della Direttiva (UE) 2019/1152. In particolare, nel primo capitolo, si sottolineano: il considerevole rafforzamento degli obblighi a carico del datore di lavoro operato dal Decreto, anche negli specifici settori della prestazione di lavoro resa all'estero e nel lavoro flessibile, il carattere dell'informativa relativa alle decisioni automatizzate ed il rapporto con la normativa in materia di privacy; l'apparato sanzionatorio a sostegno degli obblighi informativi per quanto attiene le sole violazioni derivanti dalla mancata, inesatta o parziale informazione al personale dipendente. Un secondo capitolo è dedicato: alle prescrizioni minime relative alle condizioni di lavoro, con in primo piano, le novità riguardanti la disciplina in materia di patto di prova; le criticità in merito al cumulo di impieghi, le questioni afferenti alla prevedibilità minima del lavoro e la transizione verso l'occupazione stabile e sicura; formazione obbligatoria (e formazione professionale) prevista dalle norme di legge e/o di contratto individuale e collettivo; il sistema di tutele contro le ritorsioni, i meccanismi di risoluzione delle controversie, nonché le rilevate problematiche riguardanti la disciplina transitoria. L'Officina tiene conto anche dei chiarimenti e delle interpretazioni riguardanti la nuova disciplina formulati dall'INL e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.