L'autore, dotato di una preparazione notevolissima, con una padronanza della filologia romana indiscussa, struttura solidamente le sue argomentazioni ed inquadra la sua esposizione in un contesto adeguato, senza subire in maniera fuorviante i pregiudizi e le deviazioni che nel suo tempo si sviluppavano sugli Studi Romani, con pesanti distorsioni di carattere evoluzionistico-storicistico-sociologico. Questo secondo volume si estende alla trattazione di specifici culti gentilizi e di quanto nella Gens è culto comune, inoltre tratta la religione dei collegi privati, dei sodalizi e delle associazioni in cui si avevano culti specifici, completando così tutte le forme e le manifestazioni del Culto privato di Roma antica. Nella prima parte si sofferma sui culti gentilizi, nella seconda parte, prima de' sodalizî di carattere religioso, poi del culto divino e funerario di tutti i sodalizî in genere.