"La genesi di questo libro parte della mia infanzia trascorsa in una graziosa villetta nella località di Nola. Molto spesso un singolare giardiniere veniva ad accendere di rosseggianti riverberi le timide aiuole e mormorava forse ai fiori esitanti: 'È tutta colpa di Carlo d'Angiò'. Chi era questo misterioso personaggio che il giardiniere un po' matto, un po' filosofo evocava? E quale aggancio con i fiori che coltivava con devota perizia? Mi rimase a lungo il ricordo e divenne per me un'ossessione, non volevo rinunciare a riscoprire una realtà sommersa dal tempo, dovevo conoscere la storia della "penisola", le dominazioni che si erano succedute, gli eventi storici che erano susseguiti a ondate ricorrenti come un fiume in piena... Per la presentazione di questo saggio storico ho ritenuto di avvalermi della tecnica di scrittura ad incastro più rispondente alle finalità che mi proponevo. L'incastro favorisce di volta in volta la comprensione di un argomento ma non lo esaurisce in quanto dal nuovo incastro scaturisce una diversa interpretazione che non si dissocia dal primo ma la integra."