In questo saggio si distingue la comunità ecclesiale dei primi tempi di formazione paolina dalle istituzioni più tardive chiamate chiese secondo la terminologia di Ekklesia e di Chiesa, riservando il primo appellativo ai tempi eroici della prima età cristiana e il secondo - che Lutero riteneva "una parola oscura e inintelligibile" - alla collettività dei credenti in Cristo. Ciò detto, dobbiamo evitare di cadere nell'errore di mettere a confronto le due forme ecclesiastiche: tale confronto potrebbe portare a un giudizio negativo contro la seconda e, forse, anche ad assumere a suo riguardo un'attitudine ostile. "Siamo consapevoli delle infinite responsabilità della Chiesa istituzionale, ma non intendiamo fare di lei la vittima di una critica dissolvente" dice l'Autore. Malgrado tutto questa forma di Chiesa, che ha pure conosciuto e esercitato un devastante potere egemonico, si è rivelata, attraverso i secoli, un efficace sostegno esteriore di protezione del messaggio cristiano, anche se talvolta diluito da abbondanti infiltrazioni di interessi mondani. Senza il suo ruolo sociale e politico, giustamente avversato, gran parte della missione cristiana non avrebbe avuto luogo.