Mentre la politica in senso tradizionale non riesce più a mobilitare i cittadini verso obiettivi di vasto respiro, stanno nascendo e si consolidano forme di impegno civile su scala globale legate al "consumo critico". Dai boicottaggi del consumo al moltiplicarsi delle azioni simboliche contro le grandi multinazionali, la partecipazione alla vita economica, sociale e culturale della collettività si va concentrando sempre più in questo ramificato movimento di "consumerismo politico". Il volume mette a fuoco l'arcipelago dei consumi critici e illustra i risultati di una ricerca empirica sulle pratiche alternative condotta a Milano, Roma e Bologna. Gli autori prendono in esame essenzialmente due direttrici d'analisi: la prima, relativa alle identità collettive e all'associazionismo, considera il rapporto tra reti fiduciarie, mobilizzazione politica e costituzione dell'identità. La seconda, relativa all'identità individuale, considera i percorsi di consumo all'interno delle famiglie. Nel quadro che emerge si mescolano vocabolari diversi: alle motivazioni legate alla solidarietà si affiancano nuove forme di edonismo, ai codici della partecipazione politica si affiancano quelli del lavoro su se stessi come forma di etica del quotidiano.