Il consultorio ad orientamento psicoanalitico è coevo alla nascita della psicoanalisi. Basti pensare al Policlinico Psicoanalitico di Berlino - costituito e condotto da Karl Abraham e Max Eitington nel 1920 e che resistette, nonostante l'avvento del nazismo, fino al 1936 - in cui lavorarono il fior fiore degli psicoanalisti dell'e-poca: tra gli altri, Radò, Benedek, Alexander, Harnik, Klein, Deutsch, Marie Bonaparte, Strachey, Balint. Negli anni successivi la psicoanalisi ha avuto un grande sviluppo a livello teorico e una grande diffusione, trovando però la sua massima espressione negli studi privati e abbandonando la pratica di un consultorio aperto al sociale. In Italia fino a oggi sono state poche le esperienze di una psicoanalisi che opera con finalità analoghe a quelle di un servizio pubblico: tra queste vale la pena ricordare quella del consultorio popolare di Niguarda realizzato da Enzo Morpurgo. Questo testo propone un modello di consultorio psicoanalitico che si riaggancia direttamente alle prime esperienze di Berlino, a una psicoanalisi aperta a tutti, tra uno sguardo rivolto al passato, nel tentativo di ritrovare la freschezza delle origini, e uno rivolto al presente, tenendo presenti le nuove realtà relazionali e sociali degli utenti di oggi. Il libro costituisce, inoltre, la testimonianza e il resoconto scientifico di un lavoro corale di un gruppo di terapeuti ad orientamento psicoanalitico che, partendo da una teoria consolidata, sono andati alla ricerca di una più efficace modalità di ascolto e cura, in un contesto esposto, variegato e mutevole come quello di un consultorio.