Mentre imperversano sanguinosi conflitti aperti da autocrazie e organizzazioni terroristiche contro le democrazie liberali, è utile tornare a riflettere sui lavori conciliari. Si potrà così recuperare la memoria di quei filoni storici della tradizione cristiana che furono a fondamento della cultura europea e, successivamente, del costituzionalismo americano. Ed essere più consapevoli delle potenzialità che le religioni esprimono nell'alimentare la democrazia con le loro specifiche culture. Il concilio indusse, infatti, la chiesa cattolica a pacificarsi con la modernità, il liberalismo e la democrazia. E oggi che la democrazia degli Stati non è più in grado da sola di esercitare una funzione regolatrice, occorre prendere coscienza che solo ordinamenti democratici sovranazionali possono garantire i diritti di partecipazione politica. Sarebbe davvero una "buona notizia", se le chiese cristiane riprendessero il dialogo ecumenico aperto dal Vaticano II ed elaborassero un proprio originale contributo sulle forme della "democrazia oltre lo Stato".