Quella di Salvatore Todaro è la storia di un giovane che per tradizione familiare sceglie la carriera in marina. Lo fa con dedizione e curiosità di sperimentare situazioni sempre nuove. La sua vita è contrassegnata da storie avventurose che lo coronano come un eroe, rimbalzando nelle cronache internazionali. Per i suoi gesti clamorosi merita una serie di riconoscimenti: il primo quello per il salvataggio dei naufraghi dei piroscafi colpiti dai siluri del suo sommergibile, il secondo per la plateale beffa nella baia di Sebastopoli, in cui di notte fa cospargere barattoli col coperchio tricolore contenenti la scritta «non contiene esplosivo». Ma quel che più impressiona di questo personaggio sono i valori morali che lo animano anche nella brutalità della guerra: «Il marinaio combatte contro le navi nemiche - afferma - non contro gli uomini». Di padre siciliano, Todaro si è radicato a Sottomarina diventandone un figlio. In occasione dell'ottantesimo della morte, gli viene dedicato il presente volume, dove i saggi di Sergio Ravagnan e Pier Giorgio Tiozzo Gobetto tracciano il suo percorso di ufficiale della Regia Marina e danno evidenza al suo legame con Sottomarina.