Il nostro cielo è inquinato: non solo dalle emissioni di anidride carbonica ma anche da rifiuti ben più grossi. Satelliti e detriti spaziali affollano sempre più il nostro spazio. I rischi sono molti, per la scienza e per il nostro futuro. E l'esplorazione spaziale è destinata ad aggravare ancora lo scenario. L'UNESCO ha definito la volta celeste un patrimonio dell'umanità. Oltre a godere della bellezza del cielo stellato, parte integrante della nostra vita, tutti dovremmo però contribuire alla sua conservazione per le generazioni future. Purtroppo, invece, l'oscurità della notte è messa in serio pericolo dalla mancanza di attenzione degli esseri umani. La volta stellata diventa ogni anno più pallida a causa delle luci parassite con le quali cerchiamo di illuminare la notte creando una nuova subdola forma di inquinamento, quello luminoso. Il problema è globale: un terzo della popolazione del pianeta vive in regioni così illuminate da non riuscire a vedere la Via Lattea. In effetti, l'Italia gode del non invidiabile primato di essere uno dei Paesi industrializzati con il più alto inquinamento luminoso. Ma l'illuminazione indebita del cielo non è l'unico problema che insidia l'oscurità della notte. Nuove tecnologie portano nuove sfide e il cielo buio viene oggi minacciato anche dall'alto dalle nuove costellazioni di satelliti che hanno lo scopo di fornire servizi di connessione internet a livello planetario. Basti pensare ai 12 000 satelliti che Elon Musk, attraverso SpaceX, sta lanciando a gruppi di 60 ogni mese, ognuno dei quali ha un pannello solare che, con l'angolo giusto, riflette la luce del Sole e può essere più brillante delle stelle visibili a occhio nudo. La comunità astronomica è molto preoccupata da questo nuovo tipo di inquinamento celeste e si sta organizzando per mitigare il problema e difendere il cielo. Tutti noi comunque possiamo contribuire, la nota astrofisica Patrizia Caraveo ci spiega come in questo libro agile e attualissimo.