Siamo in un villaggio russo attorno al 1918. La Rivoluzione è già avvenuta, la guerra civile è in pieno svolgimento, ma qui le notizie arrivano lentamente perché l'Impero dello zar è molto grande... Tuttavia anche in un luogo come questo il tempo non si ferma e le cose mutano e scorrono, un po' come il fiume che lambisce il grande salice e le case. L'anziano del villaggio, Ilja, ad esempio, ha recentemente iniziato a fare le sue previsioni su piogge, temporali ed esondazioni con l'aiuto di un fragile tubicino dì vetro a cui tiene come alla sua stessa vita. Il vecchio Pjotr, invece, preferisce rimanere in ascolto del vicino fiume e dei suoi spiriti. E poi c'è Inna Nikolajevna, la moglie di Ilja, che è superstiziosa quanto Pjotr e che ha previsto l'arrivo di uno sconosciuto quando le è caduto il coltello. Già, lo sconosciuto: un giovane uomo con l'uniforme trasandata e lo sguardo turbato. Gli abitanti del villaggio lo osservano con sospetto, lo assillano di domande, eppure nessuno, nemmeno la piccola Annuska, riesce a capire perché sia giunto fin lì e, soprattutto, perché voglia rimanere... Yulia Marfutova ci conduce in un mondo sospeso tra magia e modernità, tra storia e oblio, in un tempo di rivoluzioni e idee nuove e ci fa incontrare personaggi che difficilmente dimenticheremo.