Umberto Saba è un poeta abile a nascondere in piena vista, tanto che già sulla soglia della prima edizione della sua opera maggiore siamo sviati dai suoi depistaggi e dalle sue ricostruzioni tendenziose. I saggi qui inclusi, unendo filologia d'autore, critica stilistica e intertestualità, indagano la presenza di Goethe, di Dante e di Petrarca nel Canzoniere del 1921, lo sviluppo della raccolta Casa e campagna in relazione al complesso rapporto di Saba con la propria vita famigliare, la tormentata rappresentazione dell'esperienza della prima guerra mondiale, l'incrocio tra i versi di un'opera lirica e l'immaginario psicanalitico in un testo degli anni Trenta. Completano il volume tre studi su altrettante opere di Corrado Costa, Cesare Zavattini e Sandro Penna, tesi a riconoscere nel testo poetico una stratificazione di voci, discorsi e citazioni.