A Capri, un elemento architettonico - per la precisione un capitello corinzio - passa, attraverso i secoli, di mano in mano: dalla villa di Tiberio, per la quale era stato realizzato, alla Certosa di San Giacomo, poi alle religiose del convento di Santa Teresa, ai litigiosi eredi della casa "del Vescovo", ed, infine, al raffinato ed annoiato barone proprietario di una delle più eclettiche dimore dell'isola. Parecchi anni dopo il capitello, rinvenuto su una spiaggia del golfo napoletano, sarà frettolosamente distrutto per evitare che il suo ritrovamento possa interrompere o anche solo ritardare il completamento dei lavori della strada costiera. L'incapacità della nostra epoca a comprendere e conservare le testimonianze del passato è solo una delle letture possibili e, forse, anche la più facile. In realtà ognuno degli episodi presenta più di una lettura possibile.