Negli Atti che qui si offrono troviamo una nutrita serie di relazioni e interventi sull'opera non solo poetica di Serricchio. L'intuizione antropologica delle stele, diventata volano di grande poesia, superando il pericolo di una chiusura eccessiva nella "piccola patria", ha aperto l'opera di Serricchio al contesto storico del presente della terra da lui amata. Una terra dove vibrano, nel "morente autunno", i lamenti degli uccelli diomedei e i brividi del tempo che scorre tra il passato ancestrale e i fremiti della natura, in un fascino davvero speciale nel quale il poeta addensa "la sua stupita volontà di dire ancora parole consapevoli dell'oscurità da cui provengono e ansiose di portare luce alla causa della liberazione degli uomini".