La conoscenza storica è un prerequisito per ogni sia pur modesto ragionamento si voglia fare attorno alla cultura musulmana e al suo sviluppo, anche in termini contemporanei. A partire dalla Storia, intesa non solo come un insieme di fatti e accadimenti, ma anche di idee. Soprattutto di idee. Il periodo Abbaside (750-1258 d.C.) è in questo ambito esemplare per più d'una ragione, e leggerne le vicende non può che essere illuminante se vogliamo avere una chance di comprendere il contemporaneo. La riproposizione de "Il Califfato di Baghdad. La civiltà Abbaside", a trent'anni di distanza dalla sua prima edizione, è non solo utile, ma doverosa. Volume miscellaneo a più voci, si avvale dell'introduzione di colui che è stato uno dei più illustri arabisti europei, Francesco Gabrieli, e di altri indimenticabili studiosi, purtroppo da tempo scomparsi quali Alessandro Bausani (le scienze) e Renato Traini (le letterature), maestri della non trascurabile scuola islamistica italiana, rappresentata nel volume da giovani allieve, Carmela Baffioni dell'Accademica dei Lincei (le filosofie), e Giovanna Maria Stasolla, Ordinaria di Storia dei Paesi Islamici all'università di Tor Vergata a Roma (la storia). La sezione relativa alle arti fu curata dalla scomparsa Bianca Maria Alfieri con un contributo attento anche ai collegamenti esterni col mondo cristiano e alle arti decorative.