Dalla pianura milanese un gruppo di giovani amici va in vacanza estiva a Livigno, zona franca al confine con la Svizzera, dove, fra cacciatori di frodo dal cuore d'oro e imprenditori senza scrupoli, intraprendono un percorso di riscoperta del proprio io, dell'amore e della storia della propria terra. Un romanzo che fa sorridere e commuovere, inducendo a riflettere sulla società del nostro passato contadino che non c'è più, ma al tempo stesso a guardare con fiducia giovanile al futuro. Affiora comunque la consapevolezza dell'imprevedibile scacco in agguato.