Giacomo, medico in pensione dopo quarant'anni di servizio prestato in ospedale nel dipartimento di emergenza, vuole ridare vita ai ricordi che più di altri hanno segnato la sua vita. Ritorna nei luoghi che aveva frequentato nella valle Sturla quando era stato per un mese al Gaslini di Genova, in particolare un'antica osteria. Cerca "Trenino", ai tempi un bambino con un tumore alla gola che aveva cercato di barattare un trenino in cambio della liberazione dal tubo tracheale necessario per poter respirare. Un baratto impossibile. Giacomo ritrova alcune persone che, per questo bambino, avevano riempito le ore di speranze, ansie, paure e gioie; proprio là, in quella osteria che egli testardamente cerca e trova per poi tornare a casa, ancora vittima dei suoi ricordi che «impetuosi esplodono dal buio del tempo trascorso, si abbracciano e si respingono, come "un gioco tinto", dove tu finisci sempre col perdere».