Il saggio percorre un breve percorso storico-letterario su come l'infanzia, considerata incompetente e priva di conoscenze, abbia intrapreso dalla fine del '700 una strada di dignità e crescita vera e propria. In particolare vengono approfonditi alcuni aspetti significativi di "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi, in cui la libertà di espressione del burattino, scontrandosi con i modelli educativi di quei tempi, matura senza essere repressa. Gianni Rodari conferma, con semplicità, l'intuizione collodiana del processo della fantasia, rafforzando il valore dell'esperienza e della possibilità di sbagliare.