Mimmo vive a Viareggio con i genitori e ha una nonna cui è molto affezionato. Gli piace andare in spiaggia a costruire castelli di sabbia e a rincorrere gabbiani. È intelligente, curioso, riflessivo. Mimmo, però, ha scelto di vivere nel silenzio e tranne poche esclamazioni monosillabiche, non parla. Gli specialisti da cui mamma e papà lo hanno portato gli hanno diagnosticato, sia pure in forma leggera, la sindrome autistica. Genitori e nonna non sempre riescono a relazionarsi al meglio con lui, o almeno non ne sono sicuri perché come si fa a essere certi che comprenda il senso del discorso se non interagisce ponendo quesiti e dando rassicurazioni? Eppure, non vogliono arrendersi. Poiché non ci sono motivi fisiologici a impedire il linguaggio, solo la calma e l'attesa potranno risolvere la situazione. Mimmo riuscirà a trovare un modo, ne sono certi, per avere un approccio attivo alla vita relazionale. Clara Morelli in questo romanzo breve pone particolare attenzione sulla necessità di mettere in comunicazione due mondi, quello cosiddetto normale e quello nel quale si rifugia la persona autistica accompagnando Mimmo lungo il suo percorso di crescita.