Il diritto del figlio a conoscere le proprie origini, accedendo alla propria storia parentale, rappresenta un tassello importante nel sistema costituzionale di tutela dell'identità personale che spesso si scontra con altri interessi parimenti tutelati dall'ordinamento giuridico. In tale ottica, il lavoro indaga la ricerca delle proprie origini da parte del figlio adottivo, anche in relazione all'ipotesi nella quale la madre si sia avvalsa, al momento del parto, della facoltà di non essere nominata nell'atto di nascita (c.d. parto anonimo). Dopo la ricostruzione della giurisprudenza che ha portato all'introduzione del procedimento dell'interpello, il lavoro si sofferma in particolare su alcune pronunce, sia delle Corti interne sia della Corte europea dei diritti dell'uomo, che hanno contribuito, in assenza di un intervento legislativo, a delineare la disciplina dell'istituto, alla ricerca di un punto di equilibrio tra le ragioni di chi chiede di ricostruire la propria identità personale e chi, invece, sostiene le ragioni dell'"anonimato".