Il volume prende in esame il paesaggio sociale e architettonico del Rinascimento della città di Cremona, sottolineando l'interesse per una famiglia di architetti locali chiamati Francesco (?-1576) e suo figlio Giuseppe Dattaro (1540-1619). Quest'ultimi sembrano essere i coautori del castello francese che segna l'arrivo del Rinascimento italiano a Parigi. Realizzato, come gli edifici cremonesi, attraverso la loro specialissima pratica mescolatoria delle pietre di basi e capitelli, questi autori hanno potuto generare, assieme alle parole dell'umanista Marco Gerolamo Vida, un suono degno di squarciare l'intera storia della civilizzazione europea, una concezione della lingua, della filologia, viste in senso filosofico. Considerati spesso come una semplice squadra di costruttori, oggi finalmente li possiamo rileggere come parte di un'ostinata famiglia di artisti che si esprime con le parole delle lingue europee, cioè per mezzo di semplici suoni emessi all'interno di una grande camera sinfonica, l'Europa.