Questo libro oltre che una raccolta di soprannomi alfonsinesi, familiari e personali, è un racconto per genealogie. [...] Edda ha compiuto un grande lavoro di ricerca sul campo, durato una decina d'anni, andando a visitare e intervistare, munita di penna e taccuino, molte famiglie delle Alfonsine, e ha fatto rivivere gli alfonsinesi di un tempo, di molti dei quali si sono salvati anche i ritratti fotografici, e le loro piccole storie, in una sorta di racconto non lineare, in cui un nome o un ricordo induce a digressioni dalle quali non sempre è facile recuperare il filo genealogico, così come avveniva nelle genealogie raccontate a voce, nelle quali la matassa dei nomi e delle vicende a volte si aggrovigliava, tanto che diventava difficile ritrovarne il bandolo. Di questo mondo, altrimenti destinato all'oblio, Edda ha cercato di tramandare la memoria, «prima che tutto sia polvere». [Dalla Prefazione di Giuseppe Bellosi].