Nei Sette contro Tebe, l'ultimo atto della saga di Edipo, la guerra assume la sua forma più cruenta, cioè la guerra civile. La guerra fratricida tra Eteocle e Polinice, con cui si realizza la maledizione scagliata da Edipo contro i figli, colpevoli di avergli negato asilo a Tebe, costituisce l'unico dramma conservato della tetralogia tebana di Eschilo, I sette contro Tebe. La tragedia è ambientata entro la città di Cadmo, assediata da Polinice e da altri condottieri, schierati ciascuno a una delle sette porte della cinta. Un esploratore descrive a Eteole l'armatura, le insegne e l'atteggiamento dei sette comandanti nemici, a ognuno del quali Eteocle contrappone un adeguato difensore: al fratello Polinice farà fronte lui stesso. Un messaggero annuncia che l'assedio è terminato e la città è salva, ma che tutto ciò è costato la vita ai due fratelli, che sono caduti opponendosi l'un l'altro in duello.