Esistono molti documenti che testimoniano la passione teatrale di Gian Lorenzo Bernini: soprattutto cronache degli spettacoli che il grande artista scriveva e allestiva a Roma, nei palazzi dell'aristocrazia papalina. Per esempio, si conosce l'effetto che suscitò sul pubblico una rappresentazione nella quale lo spazio scenico era totalmente coperto d'acqua o quella in cui gli spettatori si ritrovavano specchiati in un falso pubblico ricostruito da Bernini sul fondo della scena. Mancava, però, il segno più importante di questa esperienza: i testi. Questo libro colma la lacuna. I segreti del signor Graziano racconta le avventure di un uomo appassionato d'arte e di teatro - nel quale Bernini stesso si può rintracciare in filigrana - in una Roma del Seicento popolata di servi furbi e mercanti imbroglioni, ciascuno dei quali porta in scena una personale visione del mondo. Tecnicamente, si tratta di una Commedia ridicolosa, ossia un testo appartenente a un genere molto apprezzato nel Seicento a metà strada fra la suggestione classica e la Commedia dell'Arte. Ma al di là del dato tecnico, questa buffa storia svela pienamente i contorni della passione teatrale di un genio dell'arte.