La vocazione letteraria di Marcel Proust (Parigi, 1871-1922) si è orientata e precisata a contatto con il mondo di signore e signori dell'alta società parigina che poté a lungo frequentare, quello stesso mondo che sarebbe arrivato a fornirgli personaggi, ambienti e storie dello straordinario ciclo romanzesco della Recherche. Questo volume riunisce tutti gli scritti dedicati ai salotti letterari di cui Proust - cronista mondano per «Le Figaro» - è stato uno dei protagonisti; al punto che André Gide, che avvertì sempre il rimorso di avere rifiutato la pubblicazione per la «Nouvelle Revue Française» del primo volume della Recherche, arriverà a scrivergli scusandosi: «Per me eravate rimasto quello che frequentava le signore X e Z... Vi credevo uno snob, un mondano dilettante». D'altra parte, se è vero che da questi resoconti giornalistici allo stile maturo della Recherche il salto è indubbiamente grande, non mancano già qui alcuni dei motivi che hanno fatto di Proust uno dei più grandi scrittori francesi di ogni tempo. Inoltre, le colorite descrizioni delle stanze, dei rituali e degli avventori di quel mondo affascinante e impenetrabile, le cui figure di spicco sono i membri della nobiltà parigina e i dandy della capitale francese - tra cui l'amico Robert de Montesquiou, di cui riportiamo in fondo al volume il bellissimo ritratto a tutto tondo -, conservano un valore anche documentario, a testimonianza di un mondo oggi quasi inverosimile, certamente irripetibile, che di lì a non molto sarebbe stato spazzato via dalla Prima guerra mondiale. ?