Primo romanzo di Edgar Wallace, "I quattro giusti" (1905) fu ceduto dall'autore a un editore londinese per sole settantacinque sterline. Né Wallace né l'editore avrebbero potuto immaginare un successo tanto fulminante: il libro andò a ruba, dando avvio all'incredibile carriera di Wallace, autore di oltre cento romanzi e uno degli scrittori più venduti nella storia dell'editoria. I "quattro giusti" in realtà sono solo tre, integrati in questa loro prima avventura da un "tecnico" reclutato tra la malavita spagnola per portare a termine l'impresa di uccidere di Sir Philip Ramon, ministro degli Esteri di Sua Maestà Britannica, se questi si ostinerà a fare approvare una legge che consenta l'estradizione degli stranieri rifugiatisi in Inghilterra per motivi politici. I "Giusti" non sono nuovi a questo tipo di interventi: convinti che la giustizia si muova troppo lentamente e fra troppi compromessi, i tre, gentiluomini di diverse nazionalità, viaggiano per il mondo per por fine a loro modo a ingiustizie pubbliche e private. Il successo strepitoso de "I quattro giusti" non è stato un caso: già in questo primo romanzo si dispiegano completamente tutte le caratteristiche di Edgar Wallace. In primo luogo l'intelligenza e l'ironia che fanno dello scrittore inglese un acuto osservatore della società del suo tempo. E naturalmente, la costruzione e l'intreccio della trama, perfetti e fantasiosi come si conviene a un maestro del thriller.