Un insegnante riceve i polmoni da un uomo appena morto: da allora la sua vita cambia e in modo apparentemente casuale prende il posto un tempo occupato dal padre del donatore: diventa guardiano della Diga da cui prende avvio il Canale Vacchelli, che si stacca dall'Adda in località Bocche di Marzano e percorre le campagne di Crema e di Cremona. Nella casa di Bocchi che gli è stata assegnata dal Consorzio Irrigazioni Cremonesi, il nuovo guardiano rinviene un dizionario, un manuale di letteratura, quaderni scolastici e no. Incrociando le testimonianze fornite da questa scarna documentazione e sopperendo alle lacune, talvolta con notizie fornite da testimoni orali, talaltra con ipotesi narrative che si collocano lungo il confine tra verosimiglianza e desiderio, il narratore ricostruisce in modo necessariamente parziale la modesta epica di una famiglia che ha vissuto una parte fondante della propria esistenza là dove il Canale nasce. I quaderni del Canale è un romanzo sulla genealogia, sul riconoscimento dello stato anteriore che frantuma il simbolo per farne segno. Segno che resiste al fiume in piena delle generazioni, al cambiamento di stato del mondo, come presidio di appartenenza.