Finalmente libera di esprimersi, a divorzio ottenuto, Clara Malraux, moglie di André Malraux, scrittore e uomo politico francese, mito del '900, ci racconta la sua formazione e la relazione in cui lei, Clara, soggiogata dal genio intellettuale e affabulatorio del futuro marito, decide di rinunciare alle sue ambizioni letterarie per un amore che si nutre di veglie notturne, di letture, d'arte e di discussioni, sempre con gran sprezzo delle convenzioni. Tutti e due amavano l'Oriente. Ecco dunque il viaggio in Indocina, che presto sfiora l'epica a causa di un furto di statuette cambogiane cui seguirà l'arresto di André, che sarà condannato a tre anni di carcere. Ma soprattutto Clara racconta come si possa amare una persona perché si ha la sensazione di guardarsi allo specchio, fino a che un giorno inevitabilmente si inizia a vedere l'altro.