Fabio Viti è un perito agrario che vive a Roma nel quartiere popolare del Quadraro. Possiede una patologia cognitiva congenita, una forma di prosopoagnosia appercettiva che non gli consente di comprendere le emozioni che le altre persone esprimono con le loro espressioni facciali. Scopre, insieme alla madre, che può ovviare a questo suo deficit studiando le performance recitative delle attrici e degli attori delle serie televisive e dei film che più ama. Apprende inoltre l'anatomia del volto insieme a un suo amico di infanzia che da adulto diviene un noto chirurgo plastico. Riesce a essere, infine, più abile degli altri a individuare cosa i muscoli del volto dei suoi interlocutori possano comunicare con i loro movimenti. La sua strategia personale è quella di richiamare alla mente precise sequenze attoriali dei divi che tanto ha ammirato. Oltre a risolvere innumerevoli vicende che coinvolgono i suoi amici, al termine arriverà anche a risolvere quella che più interessa a lui e che coinvolge due sue care ed anziane amiche le quali, durante la loro vita, hanno avuto la fortuna di conoscere personalmente molte star del cinema del secolo breve.