Terzo ed ultimo capitolo della trilogia iniziata con "I misantropi" (2008) e proseguita con "I misogini" (2010). Henry, misogino convinto, conosce la prostituta Sabrina e se ne innamora perdutamente, fino a rinnegare il suo ideale di vita. La fine della loro relazione clandestina lo getterà in una profonda depressione. Psicofarmaci, allucinazioni, rimorsi. Per sfuggire a tutto questo, Henry si costruisce un mondo artificiale, dove i giorni sono tutti uguali e si ripetono all'infinito. Una logorante e terrificante reiterazione di gesti e parole (ma anche una graffiante satira dell'amorfa società in cui viviamo...), che però lo tengono lontano dalle delusioni della vita. Fino a quando, tuttavia, capirà che è ora di tornare nel mondo reale, di "crederci ancora" e di riaffrontare la vita e le sue difficoltà.