A trent'anni dalla sua scomparsa riproponiamo una scelta degli scritti di montagna che l'autorevole musicologo dedicò a quella che definì, insieme alla vocazione alla cultura, l'amore dell'avventura alpina: le due facce della sua persona, i due fili della sua esistenza. Una passione giovanile, che mai lo abbandonò, e che gli fece scrivere alla mamma, durante la prigionia a Regina Coeli: «Levati dalla testa che io senta in qualche modo la mancanza di musica teatri e cinematografi (...). Non sono queste le sofferenze della galera: le uniche cose di cui sento la mancanza siete voi e la montagna». Arricchiscono questa edizione alcuni testi e immagini inedite, l'aggiornamento della prefazione di Gianni Vattimo e l'introduzione dello storico Alessandro Pastore. Resta intatto il piacere di leggere pagine connotate dalla scrittura di Mila che Italo Calvino definì di «decisione, leggerezza, concretezza» e dal modo con cui l'autore racconta, con arguto senso dello humour e distaccata ironia, le sue "imprese alpinistiche" e interviene su alcune vicende storiche dell'alpinismo nostrano e Internazionale.