Il sogno è una via di uscita, una fulminea scintilla della mente che ci rende beati per pochi istanti di secondo. Metterlo in atto è un'altra storia. Jacopo e Dalia, però, ci provano. Il sogno come fuga dalla prigione del quotidiano, da cose che non si condividono, alla ricerca della propria realizzazione. Si sogna con qualcosa, spesso con quel sorriso nascosto, quello dell'intelligenza chiamato creatività. Jacopo, è un professionista che ha liberato il suo sogno di bambino facendone il suo impiego. Una professione che lo porta molto lontano, abbandonando la sua terra e i suoi affetti il cui pensiero lo imprigiona nuovamente in una realtà dalla quale vuole fuggire nel continuo dilemma se siano più importanti le sue ambizioni o le sue origini. Dalia, ha il nome di un fiore. Giovane, bella, alle prese con i suoi desideri, viene da un paesino della Francia, un passato misterioso imprigionato in un'infanzia segnata da un forte trauma che la rende muta. Dalia impara a comunicare con l'esterno attraverso i disegni. Jacopo e Dalia condividono e convivono un mondo silenzioso che con i disegni prende voce, per bisogno o necessità.