Scoppiò come la "Grande Guerra" e finì per essere la "prima guerra mondiale". In queste due definizioni sta racchiuso il significato dei cinque anni che fra il 1914 e il 1918 cambiarono in gran parte del mondo il corso della storia, almeno della storia come era stata immaginata dalle forze che allora scesero in campo. Doveva essere appunto una guerra in dimensioni mai viste, come si prevedeva essendo consapevoli dei grandi progressi tecnologici degli armamenti, ma non ci si aspettava che avrebbe cancellato protagonisti della storia moderna e messo al centro altri soggetti destinati a divenire determinanti almeno per lungo tempo. Da un lato nel crogiolo del lungo conflitto, che la tecnologia rese estremamente sanguinoso, ma non certo tale da essere risolto in poche risolutive battaglie, scomparvero imperi secolari come quello asburgico e quello ottomano. Altri mutarono ruolo: in alcuni casi radicalmente come l'impero russo degli zar a cui successe l'imperialismo dell'URSS, in altri casi meno drasticamente, ma irreversibilmente come l'impero britannico o quello giapponese. Gli Stati Uniti d'America divennero a loro volta un soggetto "imperiale" sebbene nel primo mento riluttante ad esserlo appieno. Ma mutarono anche in profondità le società europee: nuovi ruoli per i giovani e le donne, nuovi modi di organizzare la sfera economica dopo l'esperienza della pianificazione bellica, nuovi sistemi di mobilitazione delle masse risvegliate alla "politica" dall'esperienza delle trincee...