Non c'è vertigine, emozione più grande di chi è posseduto dalla gioia di scandagliare i labirinti dell'anima. Il cielo s'oscurò, il vento tacque. E all'alba del 24 febbraio 2022 - "il giorno che fu quel giorno" - scoppiò nel cuore dell'Europa un conflitto orribile, agghiacciante, la guerra russo-ucraina, destinata a sconvolgere la vita di milioni di persone e calpestare i principi di sovranità e d'indipendenza tra i popoli. Abisso senza fondo è il nome che noi diamo alla guerra, quando il dolore affonda dentro il baratro e picchia alla testa come un chiodo. Così pensa Liuba, giovane giornalista di uno tra i più importanti quotidiani romani. La notizia della guerra la colpisce come fulmine a ciel sereno. Lei, però, non ha dubbi. Dopo la fase iniziale in cui non riesce a soffocare l'angoscia e la rabbia, decide di partire e recarsi in Ucraina come inviata speciale. Giunta sul posto, s'accorge però della crudele verità che ogni conflitto rivela. E cioè che la guerra, ogni guerra, non solo è inutile, folle, sanguinaria, ma è senza alcun dubbio la più brutale prova d'idiozia del genere umano.