Alfredo Vizcarrondo, imprenditore nato in Venezuela con cittadinanza statunitense, finisce in manette in Italia. È accusato di reati finanziari avvenuti nel 1999. L'autorità giudiziaria venezuelana avanza richiesta di estradizione, ma il trasferimento rappresenta per lui un serio pericolo di vita. Dopo l'incarcerazione finisce ai domiciliari; viene ospitato da un avvocato civilista di Forlì, Emanuela Bassi. Sarà lei a sbrogliare la matassa. Il libro racconta, senza cadere nella banalità disfattista, le incrostazioni di un modello giudiziario che alza le mani davanti alla mala-burocrazia, rischiando di spezzare vite, rovinare carriere, ledere la dignità umana e psicologica di chi finisce improvvisamente nel suo tritacarne. Una storia vera. Prefazione di Mauro Sandri.